lunedì 13 febbraio 2012

Recensione HISTORICA

Historica – Historia Magistra Vitae
(2011, Autoprodotto)
Thrash/Epic/Metal

I piemontesi Historica, attivi dal 2009, nascono dall’incontro tra la vocalist Danielle Fiore, e il chitarrista Danilo Bonuso, vecchia conoscenza dell’underground metal salentino con gli indimenticati Extinction, pionieri nel campo del death metal melodico non solo nel sud Italia, che a metà degli anni novanta con un solo demo-tape all’attivo si ritagliarono un bel po’ di visibilità. I due hanno l’ambizioso progetto di coniugare la storia con il metal, ne esce quindi questo ep con cinque brani inediti più una cover, tutte le musiche sono a firma di Bonuso, mentre i testi ad eccezione di Lightning Maker sono stati scritti dalla Fiore, e sono incentrati su importanti accadimenti storici che hanno lasciato un segno indelebile nel corso degli anni, infatti il titolo del lavoro non lascia dubbi. Azzeccatissima anche la copertina di sicuro impatto dove vengono vorticosamente raffigurati alcuni personaggi storici, e notevole sicuramente tutto il lavoro grafico del booklet che accompagna il cd in questione curata sempre dall’axeman Danilo.
Ma veniamo alla musica proposta: già dalla title track che apre il disco ci ritroviamo immersi in un sound thrash oriented, ma con matrici heavy metal tipicamente ottantiane che non fanno mai male date dai riffing di Bonuso, e sorrette alla perfezione dalla sezione ritmica composta da Dax al basso e Claudio Berruto dietro le pelli, con cambi di tempo che portano verso il death metal sia per le accelerazioni che per i momenti cadenzati pesanti e oppressivi. Quanto appena descritto è tutto ben fatto, ma l’asso nella manica sta nella voce della gentil donzella Danielle… ma è stato giocato davvero bene questo asso? La ragazza fa viaggiare la propria voce in diverse direzioni, passando da maligni scream e potenti growl, fino ad arrivare a parti pulite dove si tocca anche il cantato lirico, ma mentre nelle parti incazzose la rossa Danielle dimostra di non temere nessun confronto con cantanti del sesso opposto, offrendo una prova decisa e grezza (nel senso buono del termine), le clean vocals non convincono specie quando si cimenta in tonalità medio-basse… rimane comunque da lodare il coraggio di esplorare con tanta naturalezza dei lidi vocali molto lontani l’uno dall’altro, e questo non è affatto cosa da niente.
I cinque brani scorrono ottimamente, ma si fanno notare soprattutto Luther con i suoi riffs “straight from eighties”, e la bellissima e già citata Lightning Maker, e a chiudere il disco arriva una cover che sicuramente ci sta benissimo in un lavoro del genere, dove la storia è il filo conduttore tra tutti i brani, e stiamo parlando di Rebellion (The Clans Are Marching) dei teutonici Grave Digger, proposta in una versione non lontana dall’originale che si fa ben apprezzare: il groove c’è, ma chiaramente la vena epica della band di Chris Boltendahl sprigionata in questo brano (e non solo) è impareggiabile, infatti a mio avviso lascia a desiderare la scelta di sostituire la parte delle cornamuse con una chitarra… ok, una cover va personalizzata se non si è la solita tribute band del cazzo, ma in questo caso il risultato non mi convince!
La produzione è compatta, ma le chitarre risultano un tantino ovattate, e nonostante ogni strumento si lascia ascoltare nitidamente, si ha l’impressione che da un momento all’altro il disco debba esplodere… di fatto l’esplosione non arriva mai. Ad ogni modo il giudizio in generale di questo debutto direi che è positivo, il songwriting di Danilo pur senza inseguire soluzioni originali direi che è riuscitissimo, e la voce di Danielle in alcuni punti brilla, in altri sembra una gemma ancora un tantino grezza, ma è pur sempre una gemma, e con un po’ di lavoro ed esperienza potrebbe brillare più di quanto non ci si aspetti.

Voto: 7

Piranha


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