mercoledì 28 dicembre 2011

Recensione TALES OF DELIRIA

Tales Of Deliria - Beyond The Line
(2011, To React Records)
Death-Core


I baresi Tales of deliria ci presentano questo loro secondo lavoro, Beyond the line, album edito dalla To React Records e dalle sonorità spiccatamente Death svedesi, sia per la ferocia, tipica degli At the gates che per la ricercatezza melodica, più spiccata in gruppi tipo In flames e Dark tranquillity.
Under this shroud non da' materialmente il tempo di capire cosa ti stia arrivando addosso, mentre scatena tutta la furia classica del sound svedese, ottima sotto ogni punto di vista, pezzo in cui tutti gli strumenti coesistono tra loro creando una invidiabile interpretazione dei canoni del sound.
Beyond the line continua a mostrare quanto di buono si era sentito nel pezzo d'apertura, facendo risaltare il lavoro di sezione ritmica che diventa devastante nel reciproco supporto.
Con Towards north, si evince quanto sia grande il potenziale del cantante, anche nell'alternanza di stile padroneggia sempre nel pezzo, ritagliandosi in tutto l'album una prova davvero invidiabile, rapportata al genere.
In my dry reliquary è un pezzo anomalo per quest'album, con un'apertura melodica che non attesta di certo il pezzo ai livelli sentiti fin ora, ma per fortuna, la prova dietro le pelli vale l'ascolto di questo brano.
L'alternanza di tempi cadenzati e ripartenze, suonata a simili livelli, rende The anguish fixer devastante nelle sue ripartenze quanto incalzante nei tempi piu' buoni all'headbanging, brano che dimostra, grazie alla perfetta riuscita, sia il buon livello tecnico dei musicisti che la coesione strumentale nel sound.
Con One thousand ways to die si torna a macinare di brutto, dimostrano nella perfezione d'incastro dei riff, che si può estrapolare un sound originale, anche in un genere, dove tutto o quasi è stato già detto.
A snatched love ed Attack continuano sugli alti livelli dei pezzi precedenti, peccando un po' di retorica didattica nei fraseggi di chitarra, ma è un neo che non va' ad intaccare il valore espresso, anzi è un pregevole modo per arrivare ad Ethereal warrior ed Ethereal warrior II, dove la potenza del blast beat ed un basso macinante, concludono egregiamente un lavoro davvero pregevole.
Masterizzare un album nei Finnvox Studios di Mika Jussila, è una garanzia per il suono, che risulta pulito e feroce e pronto ad esaltare le doti personali degli strumentisti, infatti, come dicevo prima, è molto difficile ritagliarsi un sound personale in un genere dove quasi tutto è stato fatto, in bene ma soprattutto in male (visto che Death svedese coincide troppo spesso con melodie sdolcinate), ma non è questo il caso, tutt'altro.
Doti personali, attenzione al particolare ed attitudine, fanno risultare questo Beyond the line un album che rappresenta in pieno, l'enorme potenziale dell'underground pugliese e soprattutto barese nei generi più feroci ed estremi di Metal.
Ottima prova, che sono sicuro non sarà l'unica nella discografia della band, facendo attenzione a privilegiare l'approccio più diretto al genere, che in questo lavoro è espresso benissimo, senza perdersi dietro fraseggi melodici che tanto piaceranno agli adolescenti ma tanto poco hanno a che fare con la ferocia tipica di questo genere.

Tracklist:

1. Under This Shroud
2. Beyond The Line
3. Towards North
4. In My Dry Reliquary
5. The Anguish Fixer
6. One Thousand Ways To Die
7. A Snatched Love
8. Attack
9. Ethereal Warrior
10. Ethereal Warrior II



Furia