mercoledì 14 dicembre 2011

Recensione FOLKENTROLL

Folkentroll - Jester Of Chaos
(2011, Autoprodotto)
Folk/Viking Metal

Recensire ep e album prodotti dagli amici non è mai cosa facile: si deve ovviamente cercare di essere il più obiettivi e sinceri possibile, ma al tempo stesso magari evitando di essere troppo “ruvidi” e diretti quando si evidenziano i tratti negativi. Fortunatamente non è un compito molto difficile per l’ep d’esordio dei Folkentroll, intitolato “Jester of Chaos”, che malgrado alcune evidenti pecche risulta essere un lavoro complessivamente degno di nota.
Ma procediamo con ordine, soprattutto per introdurre la band autrice di questo ep. I Folkentroll sono un progetto Folk/Viking Metal salentino, nato per la comune passione dei suoi componenti per l’epicità finnica, che vede come maggiori esponenti Ensiferum, Finntroll, Korpiklaani. L’influenza delle suddette band traspare in ogni singola traccia del breve ep, anche se bisogna ammettere che il genere di riferimento è stato “assorbito” bene dai Folkentroll, che lo ripropongono con melodie e riffing relativamente originali e di facile impatto, oltre che facilmente ricordabili. Se dagli Ensiferum hanno assimilato la componente epica e allegramente battagliera, dai Finntroll una brutalità più cruda, dai Trollfest hanno “rubato” la faccia festaiola e votata al pogo di gruppo ai concerti. Questa caratteristica è la croce e delizia della proposta musicale di questa band: se da un lato li rende estremamente coinvolgenti in sede live, rende il songwriting palesemente meno ispirato nella registrazione da studio. Con questo ovviamente non sto dicendo che le cinque canzoni dell’ep non sono belle, tutt’altro: particolari e caratterizzate tutte da un ritmo incalzante, lasciano il segno e riescono tutto sommato a colpire al cuore, di chi ovviamente ama il genere. In futuro son sicuro che sapranno aggiungere complessità alla loro proposta musicale, in modo da perfezionare ciò che già si attesta comunque su buoni livelli.
A livello di produzione si poteva fare di meglio: evidenti problemi di mixaggio danno troppa luce alla voce, alla tastiera e alle grancasse, mentre sembra quasi come se mettessero il “silenziatore” alle chitarre (soprattutto quella solista) e al basso. Per carità, ogni strumento è riconoscibile, ma l’effetto sarebbe stato senz’altro più convincente con un miglior lavoro a livello di mixaggio. Si sa però che i mezzi a disposizione delle band emergenti sono spesso esigui, essendo il mercato musicale votato alle schifezze neo-melodiche o ai vomitevoli prodotti dei talent show, che uccidono la vera musica suonata col cuore e con l’impegno; pertanto i difetti di produzione vanno tollerati e non criminalizzati.
Tra i sei musicisti, spicca la prova di Federico alle tastiere, che dimostra di essere anche un epico compositore. Senza nulla togliere agli altri: Luca alle batterie che è sempre preciso quasi fosse una drum machine, Marco e Davide alle chitarre che spesso e volentieri si allontanano dai canoni del genere per sfociare perfino nel riffing squisitamente black, Luca che supporta degnamente i suoi compagni col suo basso, e infine Lorenzo e il suo growling molto pastoso e oscuro, in totale controtendenza con lo screaming gutturale tipico del Folk Metal e per questo senza dubbio originale e meritevole di apprezzamenti, così come meritano lode i cori, che sembrano presi pari pari da un disco degli Ensiferum o dei Moonsorrow.
In sostanza, “Jester of Chaos” è un ep sincero e diretto, che non si dilunga troppo nella stesura delle tracce e propone una breve parentesi musicale fatta di epica e sommariamente allegrotta belligeranza musicale. Complessivamente nulla che faccia gridare al miracolo, ma ad ogni modo resta un discreto lavoro che merita più che un ascolto, e che ha delle particolari frecce al suo arco che potrebbero sorprendervi.


Grewon

Tracklist:
01 – Eternal black smoke
02 – Empire of empires
03 – Decadence
04 – God of pints
05 – Amber tears

Contatti:
Sito Ufficiale
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godofpints@gmail.com