mercoledì 28 dicembre 2011

LIVE REPORT - CORONER + SCHIZO + guests


10-12-11 - Coroner + Schizo + guests @ Demodè – Modugno (BA)

La notizia uscì fuori il giorno dopo la data di Trezzo, che sembrava l'essere l'unica discesa sul suolo italico: Coroner a Bari!
"Porca puttana, cascasse il mondo ci dovrò essere!" fu il mio primo commento, leggendo la news, che mi rese molto meno amaro il fatto di essermi perso il concerto della sera prima.
L'evento è di quelli storici per tutti i thrashers meridionali, ancor più per noi pugliesi, che abbiamo l'insperata opportunità di vederci un gruppo storico a a pochi km da casa; senza dubbio un grosso colpo quello realizzato dalla Rockcult.
La cornice dell'evento sarà il Demodè, ottima location, già collaudata per eventi metal di un certo livello, come le ultime edizioni del TMF.
Arrivato finalmente il fatidico giorno riesco ad entrare nel locale non appena i Cruentus terminano l'ultimo pezzo, ragion per cui lascio che a commentarvi le prime due bands sia l'altro nostro recensore Dave:

"I Tales Of Deliria, in occasione dell'uscita del loro album di debutto "Beyond The Line", si sono presentati sullo stage più preparati che mai: il quintetto é in continua crescita, e concerto dopo concerto ho modo di notare i loro continui miglioramenti.
Il tutto si apre con "Towards North", la terza traccia del loro album; si continua con "Under This Shroud" e con la title track "Beyond The Line", seguita da "The Anguish Fixer". Il pubblico apprezza, e una volta partita "Over The Wall", cover della nota canzone dei Testament, il pogo parte più forte di prima.
Anche gli ultimi due brani della scaletta, "Etheral Warrior I" e "Etheral Warrior II", risultano apprezzatissimi dal pubblico.
I Cruentus, storica band death metal barese formatasi nel 1990, saliti sul palco subito dopo i Tales Of Deliria, mostrano tutto il loro valore: sarà impossibile non farsi prendere da riff di vera fattura Death Metal Old School, e l'headbanging si é presto rivelato un "must". Dimostrano di essere davvero la band di valore che ci si aspettava."

Tornando a me, lo scenario che ho davanti al mio arrivo è di una sufficente presenza di pubblico ( forse ci si poteva aspettare anche un pò di più considerando che si parla sempre di un pezzo importante del thrash degli anni d'oro,anche se con meno visibilità di quanto avrebbero meritato all'epoca) ma c'è ancora l'attenuante dell'orario. Confido che le presenze aumentino considerevolmente.
Mi stupisco nel notare poche facce conosciute, segno evidente che l'evento ha avuto grande risonanza nelle altre regioni ma non tantissima nei confini locali.


Nel frattempo on stage iniziano gli SCHIZO, di ritorno qui al Demodè dopo l'esibizione del TMF 2008. Come fu per allora la band mette su un'esibizione violenta e convincente. La discografia del gruppo catanese si sa, non è molto fornita, ma si estende per un periodo abbastanza lungo, perciò è facile notare le diverse influenze che intercorrono tra i periodi: il thrash estremizzato e cattivo dei primi anni diventa più groove con i brani più recenti. Per fortuna però la scaletta verte per gran parte sui pezzi più nostalgici, particolarmente graditi sono gli estratti dell'album d'esordio, come "Make Her Bleed Slowly", la furente "Violence at the Morgue" ma soprattutto la titletrack "Main Frame Collapse" con il quale chiuderanno lo show. Non sfigurano però neanche episodi recenti come ad esempio "Electric Shock ".
Il singer Nicola Accurso col suo ormai classico passamontagna, coinvolge il pubblico che risponde alla grande con un pogo forsennato durante tutta l'esibizione. La band si conferma un pezzo di storia del metal italiano, e in particolare del metal del meridione.

Setlist Schizo:

Epileptic Void

Kill The Foetus
Demise : Desire
Mario Please Don't Cry
Make Her Bleed Slowly
Electric Shock
Ward Of Genocide
Necroschizophrenia
Violence At The Morgue
Delayed Death
Behind That Curtain
Main Frame Collapse



E'arrivato il momento tanto atteso. I Coroner sono sul palco, e nel frattempo il Demodè si è maggiormente riempito come si confà a una serata del genere. Vetterli, Marky e Royce si apprestano a fornirci una prova eccezionale, soprattutto per quanto riguarda Vetterli, vero mattatore del gruppo, particolarmente disinvolto a sciorinare i suoi riff tecnico-psichedelici su cui i Coroner han costruito la loro fama. Royce dal canto suo sembra aver fermato il tempo, la sua voce è perfettamente uguale dopo tutti questi anni.
Il pubblico è rapito dall'esibizione, si lascia andare a momenti di pogo durante gli episodi più thrash come la bellissima "Masked Jackal" oppure si gode il trip psichedelico dei pezzi più recenti. L'unica pecca sta nella scelta della scaletta, che va a prilegiare l'ultimo "Green" piuttosto che un "R.I.P." o un "Punishment for decadence", ma era difficile aspettarsi variazioni rispetto alla setlist di Trezzo.
I momenti più intensi si hanno dai ripescaggi di "Mental Vortex" su cui spicca la performance di "Semtex Revolution" (insieme a "Masked Jackal" il momento più alto del live), ma fanno la loro figura anche "Metamorphosis" e "Divine Step".
Di contro il momento più basso si ha con la discutibile cover dei D.A.F. "Der Mussolini", francamente un pò fuori contesto.
La chiusura è affidata all' unico estratto di "R.I.P." ovvero "Reborn through hate" che segue una gustosissima "Purple Haze" cover hendrixiana rifatta in chiave Coroner.
In conclusione, scaletta a parte, si è visto ciò che volevamo vedere dai Coroner, speravamo di vedere una band che ci riportasse indietro di un bel pò di anni e così è stato. Un'occasione imperdibile per chi voleva respirare un pò di anni 80, e per i presenti di quella sera ( si potrebbe dire sui 300) un'esibizione da ricordare.

Setlist Coroner

Golden Cashmere Sleeper, Part 1
Internal Conflicts
Serpent Moves
Masked Jackal
Still Thinking
Metamorphosis
The Lethargic Age
Semtex Revolution
Gliding Above While Being Below
Divine Step (Conspectu Mortis)
No Need to Be Human
Der Mussolini (D.A.F. cover)
Grin (Nails Hurt)

Encore:

Purple Haze (Jimi Hendrix cover)
Reborn Through Hate

Torrrmentor


(Foto di Annamaria D'Andrea)