venerdì 1 luglio 2011

Recensione - COLLAPSE


COLLAPSE – A Mano Armata
(2011, Autoprodotto)
Thrash Metal

Da Firenze piombano i Collapse, band Thrash formata da 5 componenti che, dopo diversi cambi di formazione, è pronta a buttar giù tutto! Le vostre orecchie avranno a che fare con un velocissimo Thrash Metal di eccezionale fattura arricchito da influenze tipicamente Hardcore Punk che non possono che migliorare il tutto! Il loro primo lavoro, l’EP A Mano Armata, mostra con l’artwork e lo stesso titolo chiarissime ispirazioni provenienti da “Roma A Mano Armata”,  lo storico film poliziesco italiano degli anni ’70 diretto da Umberto Lenzi.
Ad aprire questo micidiale EP troviamo TERMINATOR, rapidissimo brano cantato in lingua italiana: grazie a sfuriate di grandissimi riff, alla sensazionale ritmica vocale e al continuo lavoro di Fabio dietro le pelli, questa traccia si mostra a dir poco sensazionale.
A Mano Armata prosegue con SPEED METAL FROM THE GRAVE, altro brano molto rapido stavolta cantato in lingua inglese; la ritmica della chitarra potrà ricordare la scena Thrash tipica della Germania, mentre la voce si mostra ancora una volta, opportunamente, di chiara influenza Hardcore Punk.
La terza traccia è THE BAND OF MEXCAL: anch’essa cantata in lingua inglese, parte sin dal primo secondo ad assaltare l’ascoltatore con un assolo di chitarra seguito da una continuazione altrettanto energica e, ancora una volta, di chiara ispirazione Thrash anni ’80 con dei cori che rendono il tutto ancora più violento e piacevole.
L’ultimo pezzo si intitola niente meno che ROMA A MANO ARMATA, e si apre con un dialogo tratto direttamente dal film: il pezzo è cantato, ovviamente, in lingua italiana, e si apre con un violentissimo riff seguito da un altro, più cadenzato, riff tritaossa. In questo brano emergono chiaramente tutte le caratteristiche della band: ritmica vocale pregiatissima e di chiara influenza Punk arricchita da cori più che adeguati, riff di chitarra taglienti e rapidi tipicamente Thrash, e un serratissimo lavoro del batterista.
La produzione (l’EP è autoprodotto) è in perfetta armonia con il resto del lavoro, e anch’essa si mostra ad altissimi livelli: il suono old school delle chitarre rende al meglio il lavoro della formazione fiorentina.
Se dovessi trovare proprio il pelo nell’uovo? Io i brani li avrei cantati tutti in italiano... per il resto il lavoro dei Collapse mi ha entusiasmato, facendomi innamorare al primo ascolto.
Sperando che i problemi legati alla formazione siano conclusi una volta per tutte, c’è solo una cosa da dire: questi ragazzi faranno certamente strada!!!

Dave

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