mercoledì 11 maggio 2011

Recensione - SEDITION


SEDITION - Sedition
(2011, Autoprodotto)

Questa giovane formazione proveniente da Udine viene fondata nel 2008, ma riesce ad avere una line up stabile solo alla fine dell’estate del 2010, e da qui si comincia a fare sul serio: esce infatti all’inizio del 2011 il loro primo ep autoprodotto contenente quattro tracce che ci propongono un Death Metal potente e di ottima fattura. Questi cinque ragazzi dimostrano che a livello tecnico ci sanno fare decisamente, il muro sonoro che si innalza già dalle prime note della opener SLAIN FIELD  è un compatto e devastante tributo al Death Metal di stampo statunitense in primis, con delle influenze che nell’arco dei quattro brani proposti, viaggiano con naturalezza tra Morbid Angel e qualcosa dei Cannibal Corpse passando per i Death, ma non mancano sonorità (specie nella conclusiva HUMAN TO SOW) che riportano anche minimamente al sound tipicamente swedish!
La strumentale VEGA parte quasi in sordina per poi sfociare in un cadenzato e terremotante riffone dove le chitarre di Martino Minen e Fabio Flumiani tra una rocciosa ritmica e degli azzeccatissimi sweep, lasciano spazio improvvisamente ad un interessante intermezzo con percussioni e delle melodie molto orientaleggianti davvero suggestive, ed è il momento più “fuori dagli schemi” di tutto il lavoro: un momento discretamente originale in un brano che forse nella sua totalità risulta un po’ troppo lungo. Sono solo quattro brani, il che lascia un tantino l’amaro in bocca visto che, trattandosi di un esordio per questa band, ci sono ottime premesse perché il gruppo si faccia sentire ancora in seguito. E’ chiaro che non ci troviamo di fronte ad un lavoro particolarmente innovativo e originale, ma i canoni per far bene questo genere vengono rispettati a dovere: la sezione ritmica è una macchina da guerra ben armata, le chitarre sono possenti nel sound e precise nel riffing, e la voce di Leonardo Romanello è la classica ciliegina sulla torta in un contesto simile, dove anche la buona qualità della registrazione fa il proprio porco lavoro. Come detto prima quindi le premesse ci sono, quindi buona la prima e continuate così ragazzi, la stoffa c’è!

Piranha

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