venerdì 21 gennaio 2011

Intervista - ANCIENT DOME


Eccoci qui oggi con Paul, frontman degli Ancient Dome, una band che, a parere di chi scrive, ha fatto uscire uno tra gli album Thrash italiani migliori del 2010

Ciao Paul, grazie per questa intervista, iniziamo subito parlando del vostro ottimo album, non era facile bissare l’ottimo Human Key eppure questo nuovo Perception Of This World ci è riuscito in pieno: cosa è cambiato ora per voi? Sentite di esservi conquistati un posto importante nell’underground Thrash italiano oppure pensate di non aver ancora avuto una vera e propria rivalsa su di esso?
Ciao Alex, grazie a te e allo spazio che concedi a me e agli Ancient Dome! Prima di tutto, la soddisfazione è essere arrivati a registrare e presentare a tutti voi un nuovo album, e speriamo col tempo di conquistare sempre più appassionati. Cos’è cambiato? Poco o niente, se proprio vuoi le canzoni sono un po’ più tecniche! Posto importante? Non credo... un amico ci ha inseriti in una lista di band che “non ricevono il supporto che meriterebbero dalla gente”; è un complimento che fa anche piacere, ma non credo sia vero. Riceviamo quanto meritiamo: se la gente ha bisogno di altro, o di una proposta molto più inquadrata della nostra, è ovvio che non possiamo raggiungere il loro cuore come altre band, ma è parte del gioco, ne siamo consapevoli.

In sede di recensione vi accostai ai redivivi Heathen per il vostro Thrash tecnico ed elegante, pensi che uno dei vostri punti di forza sia proprio il fatto di padroneggiare così bene un genere così elitario, soprattutto in Italia, dove va per la maggiore il Thrash Core?
Credo sia uno dei punti di forza, ma voglio dirti che non la viviamo come situazione elitaria, solo come il modo di scrivere musica che più ci aggrada, ci completa. Mi fa piacere che tu parli di padroneggiare bene il genere: per conto mio, ti dico che dal punto di vista strumentale, è il nostro batterista Joe a fare la differenza, e noi altri cerchiamo di fare il meglio che possiamo. Forse è proprio rifarsi a band che non sono davvero note, ma quasi di nicchia per una buona percentuale di metalheads, che ci allontana da una buona fetta di pubblico; anche gli Heathen, per quanto mi riguarda, hanno sempre vissuto “borderline”, e considerato che è una delle mie massime ispirazioni, direi che siamo consapevoli di non essere del tutto digeribili.

Ho notato una particolare cura per i testi, dietro cui si cela un generale clima di pessimismo (condivisibile tra l’altro...) per l’attuale situazione dell’umanità, il cui triste epilogo potrebbe essere rappresentato dall’apocalittico (e favoloso) artwork, oltre che dalla frase “there is no reason to hope that the lesson is learned”. E’ così? Vuoi spiegarci nel dettaglio il concept?
Come ho già detto a quanti hanno intervistato in precedenza l’antica dimora, riciclo una frase che riassume il tutto: “l'album può essere visto come una metafora, dal punto di vista lirico, del continuo comportamento irrazionale che ha portato l'uomo a costruire attorno a sé un futuro ben poco roseo; una critica mai velata, senza doppi fini, sull'uso delle risorse a nostra disposizione, che è meglio identificabile come un vero e proprio sfruttamento. Preciso che questa visione non deve essere per forza di cose intesa in senso negativo: forse sotto molti aspetti non vi è più possibilità di tornare indietro, ma si può e si deve compiere lo sforzo di reagire, perché anche le generazioni future abbiano la possibilità di godere di quanto di buono ancora ci circonda!”.
Per la seconda parte della tua domanda, riciclo ancora un’altra risposta, perché mi sembra la più spontanea e corretta: “La copertina voleva sintetizzare la visione delle liriche: il rifiuto degli elementi di sottostare ai cambiamenti indotti dal consumismo e dalla bramosia umana, che porta a cercare di avere ragione anche della natura. La frase che hai citato fa parte della seconda strofa della titletrack; attualmente, purtroppo con un pensiero pessimistico, non ho ragione di credere che la lezione sia stata imparata. La lezione di cui parlo è il rispetto di ciò che ci circonda, dall’ambiente a quanti in esso devono sopravvivere; basta accendere la tv, e omettere i programmi spazzatura, per accorgersi di come sia all’ordine del giorno la speculazione, il sovra-sfruttamento, il disinteresse per le risorse finite. In ultimo luogo, guarda come siano rimasti in pochi a vedere ancora del buono nell’aiutare il proprio fratello, chi non ha nemmeno la forza di arrivare a fine mese, chi muore di fame quando c’è chi vive nel lusso sfrenato senza il minimo rispetto per la povertà che lo circonda. Il primo stronzo sono io, ma spero sempre di migliorare e ce la metto tutta per cercare di uniformarmi a questo mio pensiero: altrimenti, sarei un ipocrita colossale!”.
Scusate la prolissità, ma è bello sbizzarrirsi in questi contesti.

Come procede la promozione dell’album dal punto di vista live? Avete intenzione di scendere anche nel Sud Italia? La Punishment18 vi sta assicurando lo spazio meritato?
Pochi live! Stiamo suonando troppo poco, la colpa è nostra, bisogna cambiare qualcosa... Potessimo scendere al Sud Italia, perché no? Ma non abbiamo ganci, e non potremmo garantire ad una band del Sud una data dalle nostre parti per ricambiare, visto che facciamo fatica noi a trovarle! La Punishment 18 Records non è una booking agency, ma per quanto riguarda la promozione del disco, sta lavorando come sempre molto bene!

Come vi ponete voi Ancient Dome nei confronti delle agenzie di booking e del cosiddetto metodo del “più paghi più suoni”?
L’unica volta che abbiamo pagato per suonare, è stato per partecipare ad un concorso qui dalle nostre parti, e ti parlo di 30 euro; poi, sempre in quel locale abbiamo fatto pienoni, e recuperato quelle 30 euro guadagnandone centinaia in più! (Ah Ah Ah!) Niente agenzie per noi, con tutto il rispetto, ma chi bazzica nell’ambiente sa quali sono quelle da cui bisognerebbe tenersi alla larga. Purtroppo non tutti ne sono a conoscenza e si rivolgono a loro, favorendone tutt’ora riscontro. Pagare per suonare ammazza la musica live, nessun rispetto per quelle band che sborsano svariate migliaia di euro per date e tour (poi perdonami, ma bisogna proprio essere babbi di minchia per farlo in un paese come l’Italia!).

So che sei un attento appassionato e conoscitore dell’underground italiano, in particolare Thrash, come vedi la scena di adesso? Facci il punto della situazione attuale del Thrash italiano, suggerendo ai nostri lettori qualche valida band che merita maggiori attenzioni.
Come ho già avuto modo di sottolineare più volte ultimamente, la situazione underground Thrash italica ha ben poco da invidiare alla situazione internazionale! Escludendo la localizzazione geografica ovviamente! (Eh! Eh! Eh!) Se da una parte troviamo band che fieramente ripropongono la tradizione senza alterarla più di tanto, altre cercano una strada più personale; a parte gli approcci più dilettantistici, che hanno bisogno della gavetta che un po’ tutti ci siamo fatti, siamo quasi saturi di ottime formazioni, e non si può che andarne fieri!
Perdonami, ma non faccio nomi: seguendo la scena conosco davvero tante band (non tutte certamente, peccherei di alterigia), e finirei per ometterne troppe. Credo nel nostro sottobosco, e per me sono tutte valide e tutte da supportare.

Nel vostro futuro immediato immagino ci sia solo la promozione dell’album, oppure ci sono sorprese in serbo per i vostri fans?
Per quanto si riuscirà, certamente; diciamo che il futuro prossimo è quantomeno nebbioso, per momenti di “transizione” di alcuni di noi e possibili partenze per periodi prolungati di altri. Certamente il nome non smetterà di esistere, ma l’attività live potrebbe rallentare ancor più del solito... in compenso, in qualsiasi modo si andrà a sviluppare l’attuale situazione, è possibile che gli Ancient Dome si trasformino in un quintetto con l’ingresso di un nuovo membro, lascio immaginare che ruolo potrebbe svolgere... (Ah! Ah! Ah!)

L’intervista si conclude qui, grazie per aver risposte alle nostre domande, per chiudere ti invito come di consueto a lasciare i vostri contatti e a salutare i nostri lettori con una frase o un concetto che racchiude il modo di essere o il credo musicale degli Ancient Dome!
Grazie a te Alex, e a Metal Arci! Ogni forma di supporto è sempre gradita! Prima di salutare, lasciami chiedere anche ai vostri lettori di supportarci se siamo di loro gradimento: l’acquisto del cd permette alla band di poter pensare più serenamente al futuro, spero possiate capirlo ed essere interessati... il discorso vale per qualsiasi realtà underground, italiana e non. Per quanto ci riguarda, trovate tutte le info che cercate su http://www.ancientdome.com e http://www.myspace.com/ancientdome.
L’antica dimora del Thrash suona per divertirsi e divertire la gente, e crede fermamente che la nostra stupenda dimensione underground sia da supportare in tutte le salse... Keep the Metal faith alive!

Torrrmentor