venerdì 1 ottobre 2010

Recensione – EXPLORER


EXPLORER – Explorer
(2010, Autoprodotto)

Gli Explorer sono una band Heavy Metal da Reggio Emilia, un’allegra compagnia dedita (come in un famoso film con Bud Spencer e Terence Hill) a birra e salsiccia!
La storia di questa band, nata nel 2004, è segnata da vari cambi di lineup, fino ad arrivare alla formazione attuale che vede Jack (o Gec…?) alla voce e alla chitarra, Mark al basso e Niki alla batteria.
Il demo omonimo parte nel migliore dei modi: BEER OF DEATH ha un bel riff che mette subito in chiaro le intenzioni della band, e basso e batteria danno il giusto supporto di groove. La voce è cattiva al punto giusto, peccato che presenti alcune incertezze qua e là, che si ritrovano un po’ in tutti i pezzi. Il solo denota buon gusto ed è ben “incastrato” nel pezzo. Subito dopo inizia una parte lenta, a mio parere un po’ forzata: ok, ci può stare, ma io avrei chiuso col solo oppure con un altro ritornello dopo il solo…
EXPLORER è un altro pezzo in cui la band dimostra di avere buone idee e bagaglio tecnico.
LOVE BEER è una lunga cavalcata… direi troppo lunga: 5’40’’ sono oggettivamente tanti e il pezzo risulta alla fine ripetitivo. A 3’17’’, subito dopo il coro, avrei attaccato il solo e il ritornello finale. Piccola nota personale: mi sembra eccessivo salire di un tono e mezzo il solo (per poi dover tornare nella tonalità iniziale), basta salire un tono e il “ritorno” suona più naturale.
STRATEGY OF TERROR è un’altra bella cavalcata, ma ha il suono della cantina… Probabilmente è stato registrato in un periodo precedente. Purtroppo, oltre alla pessima resa sonora, ha gravi pecche esecutive: in alcune parti chitarra e sezione ritmica suonano ognuna per fatti loro, non seguendo minimamente il tempo, e direi che la colpa va principalmente alla chitarra. Il cantato è pessimo, stonato e fuori tempo. Peccato, perché il pezzo è molto buono.
THE SHARK è un altro bel pezzo, ma ancora una volta la voce è la nota dolente, al punto che sembra canti un’altra canzone! Come negli altri pezzi, il cantato è sempre al limite delle possibilità vocali del cantante: il problema è che in quest’ultimo sembra sempre calante e il risultato non può essere soddisfacente. Per la prima volta anche il solo ha qualche piccola imprecisione: anche se conferma il buon gusto del chitarrista, a volte i bending sono un po’ calanti e alcuni fraseggi sono leggermente in ritardo rispetto al basso e alla batteria. Di sicuro cose di poco conto, che in un live ci stanno ma su un cd registrato in studio non dovrebbero…
Gli Explorer sono di sicuro una band che mi piacerebbe vedere dal vivo, con buone idee e un buon groove.
Devono assolutamente curare di più il cantato, è un aspetto fondamentale e da non sottovalutare. Chitarra, basso e batteria vanno benissimo e non c’è nulla da dire, se non che mi auguro di poterli ascoltare in una produzione adeguata e più curata: questo è un demo, ora è il momento di fare un bel passo avanti…

The Rock Child

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