mercoledì 6 ottobre 2010

Intervista - NATRON


Inutile usare troppe parole, ecco a voi Max Marzocca, batterista e fondatore della storica band Death Metal italiana NATRON:

1) Voi esistete dal 1992, inutile dire che siete stati e lo siete ancora la storia del Death Metal made in Italy. Mi parli di come sono passati questi anni e di come è cambiata la scena?
Per noi non e' cambiato niente: c'e' sempre la passione per la musica che suoniamo! Ci divertiamo, registriamo dischi, viaggiamo parecchio....insomma siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto in 18 anni di attività, soldi ne abbiamo visti pochi ma ci siamo tolti delle soddisfazioni. Per quanto riguarda la scena italiana ci sono diverse band valide e da un po' di tempo all'estero ci guardano con occhio diverso, la scena Death Metal sta pian piano acquistando credibilità al di là dei nostri confini e di questo non posso che esserne felice! Il livello tecnico e qualitativo della musica proposta dalle band di casa nostra è cresciuto in generale e può solo tendere a migliorare, dispiace piuttosto constatare che molte nuove band faticano a crearsi un seguito per via della costante esterofilia del nostro paese e del fatto che certi circuiti di promozione - vedi i grossi festival, certa stampa Rock e Metal… - continuano ad essere chiusi alle band estreme e al Death Metal in generale, e questo purtroppo continua a succedere solo in Italia!

2) Ormai in Italia, voi ne siete un esempio, si suona per pura passione. Cosa pensi riguardo a questo argomento? Perché all'estero è considerata una professione come tutte le altre?
Credo che ormai questo sia un mito da sfatare. All'estero come in Italia se suoni Metal lo fai per pura passione, non e' musica che ti permettere di sopravvivere con i guadagni delle vendite dei dischi o gli incassi derivanti dai tour. A volte ti reputi fortunato perché in un modo o nell'altro sei riuscito a rientrare nei costi di un tour, altre volte con quello che guadagni ci campi al massimo un mese e ti posso assicurare che questo vale anche per i nomi più blasonati. Si contano sulle dita di due mani i nomi che nella scena estrema riescono a vivere di musica e questa gente é continuamente in tour con le proprie band o con side project , o come musicisti session. Se invece parliamo di “professionalità” per tutto ciò che concerne label, music club, promozione, distribuzione etc... allora lì è già un altro discorso e in parte ti do ragione!

3) I vostri rapporti con le etichette? Come affrontate il discorso della promozione dei vostri lavori oltre ai live?
Principalmente se ne occupano le case discografiche, anche se in prima persona da sempre sono io che curo il management dei Natron. Il discorso promozione è sempre stato oggetto di disputa con le nostre etichette perché hanno sempre fatto meno di quello che ci aspettavamo!

4) In molte vostre interviste vi fanno la fatidica domanda “a quali band vi ispirate?”. Io non voglio farti questa domanda perché considero i Natron una band che ha dato vita, o ha contribuito, all'evolversi di questo genere e al massimo dovrebbero essere altre band ad essere ispirate a voi. Quanto siete consapevoli di essere la storia? In Italia la gente che viene ai vostri live sa chi ha di fronte o no? La stessa domanda rapportata all'estero?
Noi volevamo solo suonare del Death Metal nello stile più personale possibile. Se poi all'estero la stampa ci ha definiti i “padrini del Death Metal italiano” ci fa piacere... Ci scherziamo su ma non è una cosa che ci interessa molto, sono centinaia le band che hanno fatto meglio di noi in tutto questo tempo. Davvero per noi all'inizio era importante essere in una Death Metal band, registrare un demo, beccare magari un contratto e andare in tour con una delle nostre band preferite. Quando fondai i Natron nel 1992 , periodo
culminante nel successo del genere, credo che nessuna band emergente nella scena pensasse ad altro. Fummo folgorati ad esempio da EFFIGY OF THE FORGOTTEN dei Suffocation e pensavamo che un giorno sarebbe stato figo andarci insieme in tour, poi tutto questo è successo realmente in seguito dopo tanto lavoro ed è stata una bella soddisfazione!

5) Autodefinisci il vostro sound e dammi una spiegazione.
Per me è solo puro Death Metal! Non trovo altre parole, tra l'altro con le definizioni penso che i giornalisti ci sappiano fare meglio.....

6) Che differenza c'è tra registrare all'estero e in Italia? Avete avuto esperienze passate in Svezia: perché siete ritornati a produrre i vostri lavori in Italia?
Per una mera questione pratica. Di sicuro i dischi dei Natron prodotti in Scandinavia (parlo anche di Livid Corruption, mixato e masterizzato in Danimarca) sono stati un’esperienza “formativa”, ma oramai per registrare un buon disco entro certi budget non occorre più andare all'estero.
I Golem Dungeon Studio - dove abbiamo registrato Rot Among Us - sono tra i migliori nel nostro paese per quanto riguarda il Metal e credo che se mai ci sarà un altro disco dei Natron lo registreremo lì! E poi, vuoi mettere la comodità di avere uno studio professionale a 10 minuti di macchina da casa?

7) Quanto conta la scena live per voi? Il pubblico migliore che avete trovato?
Il live è tutto: a registrare un disco brutale, velocissimo e ipermoderno con le nuove tecnologie sono tutti buoni, ma è sul palco che si vede se ci sai fare o meno. E di questi tempi per me rappresenta l'unico metro di giudizio di una band! Andarsene poi in giro per il mondo a suonare è la cosa più divertente che un musicista possa fare. Pubblico migliore? Francia, Spagna , Repubblica Ceca, l'est europeo in generale....

8) Ok Max, grazie per questa intervista. E' stato un piacere per me, visto che siamo anche colleghi e amici. Un saluto da parte di tutta la Metal Arci Webzine. Chiudi l 'intervista come meglio credi.
Grazie a te per il supporto! Procuratevi Rot Among Us e venite a vederci dal vivo!!!!!!

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